Formato 20×27 di pagine XXXIV-590 con 190 figure e 165 tabelle. Cartonato
Presentazione
Il mondo viaggia a grande velocità. Alcuni hanno definito questo tempo l’epoca delle grandi accelerazioni, talmente veloce che la mente umana, anche quella delle persone più strutturate, fatica persino a comprendere le dimensioni e le implicazioni dei cambiamenti, figuriamoci i suoi dettagli.
La prima edizione di questo Manuale di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica è stata pubblicata nel 2006, la seconda nel 2013 a sette anni di distanza, perché questo era allora il periodo in cui cambiava la cosmogonia medica, il complesso cioè di conoscenze scientifiche, tecniche e professionali che guidano la pratica medica.
Pubblichiamo questa terza edizione nel pieno di un evento, una pandemia virale a trasmissione respiratoria, che rimarrà nei libri di storia e di medicina come uno spartiacque tra un’epoca di incoscienza sui rischi connessi allo sfruttamento senza scrupoli delle risorse del nostro Pianeta e quella di una lenta, e per molti versi traumatica, acquisizione di consapevolezza sulla necessità di uno sviluppo più sostenibile e di stili di vita e di lavoro più adeguati.
Una consapevolezza anche sul ruolo centrale ed insostituibile della nostra disciplina nel curriculum formativo, non solo di ogni professionista sanitario, ma di ogni essere umano.
In questo libro, grazie a una grande squadra di autori, ai concetti fondamentali dell’Igiene, che hanno guidato l’umanità nel corso dei secoli nella perenne lotta contro le malattie infettive, si associano quelli della Medicina Preventiva, pilastro essenziale della lotta contro le malattie cronico-degenerative e quelli di Sanità Pubblica, cioè dello sforzo organizzato della Società di garantire ai propri cittadini una vita lunga e felice.
È un manuale che conferma l’ambizione della seconda edizione di fornire allo studente un sicuro punto di riferimento sin dal suo primo anno di Università, perché lo rende consapevole che uno strumento bibliografico sarà a sua disposizione per tutta la durata dei suoi studi e gli consentirà di acquisire conoscenze in tutti i settori in cui oggi la moderna Igiene si articola.
Nella prima edizione sono state dedicate cure minuziose alla trattazione di ambiti quali la metodologia epidemiologica e statistica, l’economia sanitaria, l’epidemiologia e prevenzione delle malattie infettive e di quelle cronico degenerative, l’igiene dell’ambiente e quella degli alimenti e della nutrizione, dello sport, la programmazione ed organizzazione sanitaria fino alla biologia molecolare applicata la sanità pubblica.
Nella seconda edizione sono state affiancate a tali fondamentali conoscenze nuove proposte didattiche quali la leadership e il management in sanità e argomenti antichi ma sempre attuali di cui è tuttavia necessaria una moderna e mirata lettura, come l’etica in sanità.
In questa terza edizione abbiamo inserito importanti capitoli sulla genomica in sanità pubblica, le emergenze sanitarie, la salute globale e la Digital Health.
Nel presentare questo manuale a tutti coloro che avranno interesse a leggerlo ed utilizzarlo, un ringraziamento particolare va all’Editore che in tutti questi anni ha sempre seguito con attenzione le nostre iniziative.
La mia gratitudine ai professori Bruno Angelillo, Antonio Boccia e Giancarlo Vanini, Maestri che hanno rappresentato una costante fonte di ispirazione di vita e di lavoro.
E grazie infine a tutti i professori e ricercatori dell’Istituto di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e degli altri Atenei che hanno concorso senza risparmio alla fatica editoriale.
Senza il loro prezioso lavoro nulla sarebbe possibile nel complesso intreccio di attività di didattica, ricerca ed assistenza che caratterizza il nostro impegno universitario. Walter Ricciardi
Introduzione
Nell’introdurre la terza edizione del manuale di Igiene, e prima di ripercorrere le diverse definizioni che nel tempo ne sono state fornite, non posso non ricordare il più grande insegnamento appreso nel lungo percorso che ho avuto il privilegio di compiere con il mio Professore Walter Ricciardi. L’approccio verso l’igiene non può basarsi unicamente su di una rigorosa preparazione accademica, seppur imprescindibile, ma deve nutrirsi ogni giorno della nostra curiosità nell’interpretare i fenomeni che ci circondano, ambientali, sociali, storici e politici, perché solo alzando lo sguardo ci rendiamo conto che non c’è praticamente settore dell’attività umana che non abbia implicazioni dirette od indirette con l’oggetto della nostra disciplina.
L’igiene è dunque la disciplina medica che ha come obiettivo la tutela e la promozione della salute umana. La parola deriva da Igea, dal greco Ὑγίεια hygìeia (“salute”, “rimedio”, “medicina”), figura della mitologia greca e successivamente romana. Figlia di Asclepio, Igea era venerata come dea della salute e veniva raffigurata ora sotto l’aspetto di una giovane donna prosperosa nell’atto di dissetare un serpente, ora seduta con la mano sinistra appoggiata a un’asta, mentre con l’altra mano porge una patera a un serpente che, lambendola, si innalza da un’ara posta davanti a lei.
Sebbene il termine igiene sia stato ed è ancora, in particolare in ambito accademico, quello prevalentemente usato per riferirsi alla nostra disciplina, la parola sanità pubblica rappresenta correntemente la dizione più utilizzata soprattutto a livello internazionale, quando si faccia riferimento alla disciplina che si occupi della prevenzione delle malattie, del prolungamento della vita e della promozione della salute attraverso gli sforzi organizzati della società (Acheson, 1988; OMS).
Quando parliamo di salute umana, è inevitabile menzionare la definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha definito la salute come “un completo stato di benessere psichico, fisico e sociale e non solamente un’assenza di malattie o di menomazioni”. Mai come nel 2020, anno della pandemia di COVID-19, molti cittadini hanno compreso quanto la salute di ciascun individuo sia strettamente legata quella degli altri, così come che la mancata tutela dell’ambiente possa avere pesantissime ricadute sulla salute di tutti gli abitanti del pianeta. A tal proposito, già nel settembre 2015 più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente.
La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) e i 169 sotto-obiettivi, i quali mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico.
Come disciplina accademica, l’igiene generale e applicata ha specifica competenza nel campo dell’igiene applicata all’ambiente, ai luoghi di lavoro, all’igiene scolastica, all’igiene degli alimenti e della nutrizione, della medicina di comunità, della medicina preventiva, riabilitativa e sociale, dell’epidemiologia, della sanità pubblica, della programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari e dell’educazione sanitaria. L’Igiene si è andata affermando come disciplina sperimentale, a livello universitario, già nella seconda metà dell’Ottocento. Luigi Pagliani (1847-1932) ne fu il più noto rappresentante, essendo stato chiamato dall’allora primo Ministro Francesco Crispi dall’Università di Torino a Roma, dove guidò la nuova Direzione Generale della Sanità presso il Ministero dell’Interno e diede un significativo contributo alla legge 22 dicembre 1888, n. 5849 (Legge sulla tutela dell’igiene e della sanità pubblica, più nota come Legge Crispi-Pagliani).
Tra gli allievi di Pagliani ci fu Achille Sclavo (1861-1930), che nel 1904 fondò l’ “Istituto Siero e Vaccino Produttore” nella sua villa di campagna alla periferia di Siena. L’impegno della disciplina igienistica nell’organizzazione sanitaria si è tramandata nei decenni dopo Pagliani. Augusto Giovanardi (1904-2005), nel suo periodo padovano durante la II guerra mondiale, insieme ad Egidio Meneghetti e Concetto Marchesi (entrambi Rettori a Padova) preparò un modello di riforma sanitaria “regionalizzato” che – insieme alle proposte del perugino Alessandro Seppilli (1902-1995) – fu alla base della discussione che portò ben più tardi, nel 1978, all’approvazione della legge 833 di istituzione del nostro Servizio sanitario Nazionale.
È passato molto tempo da allora, e sono stati fatti notevoli passi avanti esemplificabili nel continuo aumento dell’aspettativa di vita che nel nostro Paese è passata da 74 a 84 anni circa del 2019.
Persistono, tuttavia, nonostante tale progresso facilitato dagli indubbi successi nella tutela della salute individuale e ambientale, notevoli criticità legate alla presenza di disuguaglianze sociali, e dunque di salute nonché di accesso ai servizi sanitari, inaspriti dalla pandemia del 2020. Il nostro Servizio Sanitario non è al sicuro, e dopo decenni di sotto finanziamento non sarà un’iniezione finanziaria del 2020 a salvarlo se non verranno intraprese decisioni forti.
Mi auguro che la lettura possa essere piacevole oltre che istruttiva! Stefania Boccia
Sez. 1 – Epidemiologia e biostatistica
1. Metodologia epidemiologica
2. Statistica medica
Sez. 2 – Igiene generale e applicata
3. La prevenzione e i suoi livelli
4. Epidemiologia e profilassi delle principali malattie infettive
5. Vaccini e vaccinoprofilassi
6. Epidemiologia e prevenzione delle malattie cronico-degenerative
7. Igiene ambientale
8. Igiene degli alimenti e fondamenti di igiene della nutrizione
9. Educazione alla salute
10. Il rischio in ospedale
Sez. 3 – Organizzazione e programmazione sanitaria
11. Organizzazione sanitaria
12. Programmazione sanitaria
13. Economia sanitaria
14. Aziende sanitarie pubbliche ed Economia aziendale
Sez. 4 – Approfondimenti
I. Igiene della scuola
II. La Genomica in Sanità Pubblica e le sue potenzialità per la salute della popolazione
III. Emergenze sanitarie
IV. Salute Globale
V. Salute dei migranti
VI. Principi, definizioni e riferimenti storici dell’Health Technology Assessment
VII. Management e leadership in sanità
VIII. Igiene ed edilizia ospedaliera e principi di tutela degli operatori sanitari per il rischio biologico
IX. Il rischio in gravidanza
X. Rischi per la salute e viaggi internazionali
XI. Digital Health