Introduzione
Mente e cervello sono la stessa cosa? Sembra incredibile, ma la domanda non ha ancora trovato risposta. Uno dei motivi risiede, forse, nella storia dello studio del cervello, storia affascinante che proveremo a ripercorrere.
Iniziamo col dire che le neuroscienze attuali studiano per lo più il cervello materiale, biologico.
Come è fatto e come funziona. Anche laddove si interpretino mente e cervello come concetti differenti, mente intangibile e cervello materiale, l’una può emergere solo in presenza dell’altro. Volgendo il nostro sguardo alla tradizione filosofica Orientale possiamo dire che una mente esiste solo in presenza di un dato cervello; si, ma una vita alla volta. In altre parole, la mente di Andrea può emergere solo dal cervello di Andrea. Ma quando il corpo di Andrea cessa di vivere, la mente prosegue ilsuo viaggio.
A complicare le cose, tra mente e cervello si inserisce la coscienza. Per lo più intesa come la capacità di considerare noi stessi come esseri pensanti nel qui e ora, volgendo anche il nostro pensiero al passato e al futuro, per moltissimi neuroscienziati è solo in parte un mistero: basterà solo capire quali parti del nostro sistema nervoso sono necessarie al suo emergere… Et voilà. Discuteremo quanto il discorso sia drammaticamente più complesso.
Cervello, coscienza, mente. Sappiamo molto sul primo, qualcosa sulla seconda e quasi nulla sulla terza. Tanto vero che alcuni filosofi della scienza e neuroscienziati propongono di eliminare completamente il termine mente, superfluo e confondente.
Come si sarà compreso, esistono numerose domande alla ricerca di una risposta. Ad esempio: se mente e cervello vengono credute due entità separate ma in relazione, quanto è la struttura anatomica a influenzare la mente? Quanto, invece, è la mente a condizionare il cervello? Quanto contano i segnali derivanti dall’ambiente esterno? E perché quando si parla di cervello molti psicologi e neuroscienziati lo contrappongono al corpo, quando in realtà è corpo?
Posta per vera la realtà della mente, che esista una reciproca e continua influenza col cervello è sperimentabile da tutti. Pensiamo a quando siamo in ansia: il corpo è teso, il respiro affannato, il cuore accelerato; i pensieri si affollano e alimentano scenari rovinosi. Questo circolo non fu che alimentare l’ansia, ma se respiriamo profondamente con l’addome, immaginando quale cosa che ci rilassa, ad esempio un lago calmo, il volto dell’amata, uno sterminato campo verde dinanzi a noi, il corpo si rilassa, i pensieri si quietano e l’ansia diminuisce. Con questo esempio possiamo evidenziare un aspetto interessante che ha messo in difficoltà Cartesio: come fa qualcosa che accade nel modo fisico, cioè nel corpo, a dare una risposta in mondo ontologicamente a sé, cioè nella mente? Come fa un sasso che cade sul piede a provocare una reazione sul piano fisico sperimentabile a livello mentale con quello che viene chiamato dolore?
Ci viene spontaneo sostenere che le nostre emozioni vivano nel corpo e, più precisamente, da qualche parte nel cervello. Allora perché quando parliamo di emozioni ci riferiamo quasi sempre al cuore? A San Valentino, per esempio, si regalano cioccolatini a forma di cuore, non di cervello. Èdavvero al centro del torace che risiede l’amore?
Se leggendo fin qui avete l’impressione di essere confusi è assolutamente normale: lo sono anche moltissimi psicologi e neuroscienziati. In questo ambizioso testo cercheremo di rimettere un po’ d’ordine alle cose, partendo dalle basi neurobiologiche e neurofisiologiche che regolano il funzionamento del corpo fino ad arrivare alle vertiginose vette delle teorie più coraggiose sulla coscienza.
Buon viaggio!
Andrea De Giorgio
Indice generale
1. L’interpretazione del cervello nella storia
2. Gettiamo le basi
2.1 Un’introduzione alle neuroscienze
2.2 Tipologie cellulari
2.3 Funzioni generali dei neuroni
2.4 Circuiti neurali semplici
2.5 Eccitabilità delle membrane neuronali
2.6 Cenni di elettrofisiologia
2.7 Canali ionici resting e pompa sodio-potassio
2.8 Canali ionici ligand gated e voltage gated
2.9 Comunicazione tra neuroni: potenziali postsinaptici
2.10 Comunicazione tra neuroni: il potenziale d’azione
2.11 Recettori e neurotrasmettitori
2.12 La plasticità sinaptica
2.13 Retropropagazione del potenziale d’azione
2.14 Tecniche di indagine cerebrale
3. Il sistema nervoso
3.1 Una visione d’insieme
3.2 Rachide, midollo spinale, metamero
3.3 Fasci nervosi ascendenti
3.4 Fasci nervosi discendenti
3.5 Tronco dell’encefalo
3.6 I nervi cranici
3.7 Il cervelletto
3.8 I gangli della base
3.9 La malattia di Parkinson
3.10 Ipotalamo e sistema nervoso autonomo
3.11 Il talamo
3.12 La corteccia cerebrale
3.13 Reti neurali
3.14 Visione cieca e caso T.N.
4. Il movimento e le funzioni cognitive
4.1 Il movimento umano
4.2 Le funzioni cognitive delle cortecce motorie
4.3 Le funzioni cognitive del cervelletto
4.4 Le funzioni cognitive dei gangli della base
5. La memoria
5.1 Fasi dei processi mnesici
5.2 Memoria a breve e a lungo termine: un primo approccio
5.3 La memoria episodica
5.4 La memoria prospettica
5.5 La memoria semantica
5.6 La memoria di lavoro
6. Il linguaggio e la comunicazione
6.1 Una prima visione d’insieme
6.2 Nascita, invenzione e struttura del linguaggio
6.3 Fondamenti di psicolinguistica
6.4 Pragmatica della comunicazione umana
6.5 I correlati neurali del linguaggio e le sindromi afasiche
7. L’attenzione
7.1 L’attenzione e la cecità da disattenzione
7.2 La “via del cosa” e “la via del dove”
7.3 Pulvinar, area hMT+ e campi oculari frontali
7.4 I collicoli superiori e inferiori
7.5 I sistemi attenzionale anteriore e attenzionale posteriore
7.6 Multitasking e processamento parallelo
8. Le emozioni
8.1 Cos’è l’emozione
8.2 Dove nasce l’emozione?
8.3 Teoria periferica e centrale delle emozioni
8.4 Le successive teorie delle emozioni
9. La coscienza
9.1 Un’introduzione indispensabile
9.2 La coscienza nel cervello
9.3 Questioni aperte
9.4 Un’ultima riflessione sulla coscienza
Bibliografia